La Psicomotricità

la Psicomotricità negli ultimi decenni si è sviluppata allargando il suo target di utenza, in linea con i cambiamenti emersi da altri settori scientifici, che hanno messo in luce come lo sviluppo del soggetto non si limiti alla prima fase della vita della persona, considerata appunto l’età evolutiva in senso stretto (che va dalla nascita fino alla fine dell’accrescimento somatico), ma avvenga per tutto il percorso di vita dell’individuo.

In tutte le fasi della vita del soggetto è possibile effettuare nuovi apprendimenti e costruire nuove reti neuronali, in tale ottica anche la Psicomotricità, nata nell’ambito evolutivo, come metodo per favorire lo sviluppo integrale della persona e delle sue aree di funzionalità (cognitiva, motoria e psicosociale) si è poi allargata includendo nella sua applicazione anche le fasi successive dello sviluppo dell’individuo proponendosi come disciplina in grado di accompagnare e supportare tutto il percorso di vita dalla nascita all’età.

La Psicomotricità, pur estendendo il suo ambito di intervento a tutte le fasi della vita della persona, tiene però saldi i suoi cardini teorici e pratico-metodologici come: il corpo, la relazione, il movimento e il gioco, adattandoli all’utenza e alle sue caratteristiche offrendo così una modalità di intervento sempre più personalizzabile e decisamente altra: diventando strumento non solo per favorire lo sviluppo armonico del bambino e la relazione con il mondo esterno, ma anche per promuovere e riequilibrare lo sviluppo del soggetto durante tutto il suo percorso di vita caratterizzato da inevitabili pause, regressioni, momenti involutivi e critici. L’intervento psicomotorio non limita il suo campo d’azione solo allo sviluppo “sano” ma amplia il suo raggio di applicazione anche alle carenze, difficoltà, disarmonie e disabilità, temporanee e non, della persona.

Fascia d’età a cui si rivolge : dai 3 ai 99 anni 

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